L'ECO DI BERGAMO 04 settembre 2002Prima_cronacaPagina 9 Rinviato a martedì il vertice della maggioranza sull'ex municipalizzata. Entro il 31 dicembre dovrà essere delineato il nuovo assetto della società Nel futuro della Bas spunta la fusione con Como Ma a Palafrizzoni i consiglieri azzurri alzano la voce: "Vogliamo più informazioni sulle strategie" Nemmeno il tempo di disfare le valigie e Palafrizzoni ha rischiato il più classico dei déjà-vu: sindaco e assessori in attesa dei consiglieri di maggioranza e quelli di Forza Italia che disertano in massa l'appuntamento. L'appuntamento era per le 17,30 di oggi: sul tavolo la questione Bas, la municipalizzata attesa ai cambiamenti indicati dalla legge di riordino del settore, che prevede la separazione della gestione dei servizi da quella delle reti e impianti. Nella maggioranza non mancano i mugugni e c'è chi parla senza mezzi termini di immobilismo del management Bas, finora ai margini dei giri delle alleanze in Lombardia, se si eccettua la partnership con Acsm - la municipalizzata di Como - la bustese Agesp, la lissonese Asml e Insubria Servizi, che raccoglie le ex municipalizzate di Erba, Cantù e Meda, nella partita Lgt, Lombardia gas trader. Ma il colpo di scena potrebbe arrivare proprio da ovest, da quel ramo (l'altro) del lago di Como, da quella Acsm quotata in Borsa già dallo scorso anno: una fusione con Bas sembra qualcosa di più che un'ipotesi. I contatti sono in corso da diverso tempo, anche se da Bas nessuno rilascia commenti in merito. L'articolo 35 della Finanziaria del 2001 (la legge 448) prevede l'obbligo per le società controllate da enti locali di privatizzare la gestione dei servizi (non delle reti e impianti): "Bas mantiene le proprietà delle reti e degli impianti e la gestione degli stessi - si legge in uno studio Bas - e deve quindi creare apposite società di capitali dove collocare le attività relative ai servizi, al fine di adempiere all'obbligo della separazione che per legge deve avvenire entro il 31 dicembre 2002". Quindi ci sono quattro mesi per separare tutto, e non sembrano tanti. La via d'uscita c'era, la quotazione in Borsa, ma c'è il ma: al 1° gennaio 2002 gli enti locali soci dovevano aver deliberato l'avviamento del procedimento di quotazione, da concludere entro il 31 dicembre 2003. I vantaggi? Il mantenimento dello stato di fatto rilevato al momento della quotazione, quindi niente obbligo di separazione tra gestione e impianti e niente scomposizione del ciclo produttivo. In parole povere, una sorta di "cristallizzazione" in attesa di tempi migliori. A questo punto Bas ha due strade davanti a sé, e solo quattro mesi di tempo. La prima: chiudere al volo la separazione. La seconda: fondersi con una società già quotata in Borsa (Como, appunto), beneficiando così dei relativi vantaggi. La fusione di Bas in una società quotata significherebbe di fatto la sua scomparsa nominale: esisterebbe solo la società quotata, e Palafrizzoni riceverebbe le azioni relative al capitale apportato, secondo un rapporto di concambio stabilito da un advisor. Comunque la si voglia vedere, una decisione va presa entro il 31 dicembre, a meno che i problemi di armonizzazione dell'articolo 35 della Finanziaria con la normativa comunitaria portino a uno slittamento dei termini di sei mesi-un anno. La patata bollente è arrivata lo scorso giovedì sul tavolo della giunta, tramite un'informativa inviata dal presidente della municipalizzata, Roberto Riccioni, al sindaco. Veneziani chiede un parere agli assessori sulle strategie delineate nella relazione d'accompagnamento, e qui scoppia la bagarre: dalle parti di Forza Italia (Fabrizio Antonello e Luigi Nappo) viene fatto notare come sia difficile non trovarsi d'accordo con un documento che sostanzialmente ripercorre i possibili scenari dell'articolo 35 della Finanziaria. Stabilito questo, Riccioni avrebbe dovuto comunque relazionare su cosa si intenda fare in concreto della municipalizzata, coinvolgendo anche i consiglieri comunali, soprattutto alla luce del loro disagio manifestato lo scorso giugno in merito alle procedure decisionali di Palafrizzoni. Qualche attimo di tensione con Gianfranco Baraldi (assessore di riferimento per Bas) e alla fine la decisione: via alla riunione di maggioranza, appuntamento per oggi alle 17,30, alla presenza di sindaco, assessori e dello stesso Riccioni. Ma ieri ecco il nuovo colpo di scena, preceduto lunedì da un'accesa discussione tra il segretario azzurro Marco Pagnoncelli e il sindaco: "Il problema è grosso e non si può affrontare così di punto in bianco - rileva Roberto Magri, capogruppo azzurro in Comune e leader della protesta di giugno -, non abbiamo visto mai un documento, nemmeno un business plan. Che ci andiamo a fare a questa riunione?". Sono le 11,30 e il rischio di una nuova frattura sindaco-consiglieri è praticamente a portata di mano. Scatta la trattativa tra il segretario cittadino Sergio Mazzoleni e il sindaco per un rinvio di qualche giorno per poter avere più documentazione in materia Bas. Alla fine si decide per martedì prossimo: "Se ci daranno qualche elemento in più si vedrà - commenta sibillino Magri - non vogliamo andare a sentire strategie generiche, ma capire una cosa sola: che sarà di Bas?". E ieri sera la domanda è riecheggiata in un faccia a faccia tra i vertici del centrodestra (Marco Pagnoncelli, Gianni D'Aloia, Rossano Breno per Forza Italia, Mario Gandolfi, Fabrizio Fabrizi e Giovanni Potenza per An, Bernardo Mignani e Franco Belingheri per il Ccd-Cdu), martedì forse una prima risposta. Dino Nikpalj